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Chiudiamo i CPR: cominciamo da Macomer

Un momento del presidio: in cerchio intorno agli striscioni, durante gli interventi.

Sabato 6 aprile 2024, l’Assemblea No CPR – Sardegna ha tenuto un presidio a Macomer  (NU) per ribadire ancora una volta la totale contrarietà alla presenza in terra sarda di un centro di permanenza per il rimpatrio dei migranti, ufficialmente trattenuti anche fino a 18 mesi, di fatto in detenzione amministrativa, senza aver commesso alcun reato.

A Macomer il centro è operativo dal 20 gennaio 2020. I CPR sono, di fatto, strutture carcerarie nelle quali sono negati i più elementari diritti umani, veri campi di concentramento. Un’imponente presenza di forze dell’ordine ha impedito al centinaio di manifestanti giunti da diverse parti dell’Isola di raggiungere l’esterno della struttura negando la possibilità di essere vicini ai migranti, e portare loro la nostra solidarietà. solidarietà.

Striscione appeso in piazza Sant’Antonio

Hanno aderito diverse associazioni, partiti politici, movimenti sociali che nei loro interventi hanno sottolineato le pessime condizioni di vita, il trattamento inumano e degradante delle persone recluse, come dimostrato da innumerevoli denunce.

L’ atteggiamento repressivo verso le persone che contestano queste strutture inumane è dimostrato da provvedimenti polizieschi che cercano di intimidire e inibire ogni attività di solidarietà nei confronti i migranti reclusi. Terminati gli interventi, parte dei manifestanti in corteo spontaneo ha raggiunto il centro della cittadina e sostato in piazza Sant’Antonio con i loro striscioni.

Tutti i CPR devono essere chiusi: cominciamo da Macomer.

Pierpaolo Loi

 

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